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Orval nella tipica bottiglia da 33cl a forma di birillo |
L'Orval è una birra trappista fantastica, talmente complessa e longeva da prestarsi, come poche altre, a una degustazione verticale e io ho avuto la fortuna, durante una serata organizzata da Slow Food, di stappare e degustare cinque Orval di cinque annate differenti, dal 2011 fino al 2007.
Dico fortuna perché non è per nulla facile reperire sul mercato birre che abbiano più di uno o due anni di vita e conservate bene, forse giusto in qualche beer shop da collezionisti e in numero limitato.
Durante la degustazione ho potuto constatare come la partita di Orval presa in considerazione avesse raggiunto l'apice, a mio avviso, al terzo anno di invecchiamento, ovvero nella versione 2009. Anche l'annata 2008 è stata molto apprezzata nonostante il proverbiale goût d'Orval fosse ormai degenerato verso sentori terrosi, ferruginosi e animali.
L'ultima annata invece, quella del 2007, era purtroppo andata a male; d'altronde dopo i tre anni si entra nel campo nell'aleatorietà e non è detto che, con un po' di fortuna, non si possa trovare un'Orval invecchiata anche sei o sette anni (nonostante la scadenza ne riporti cinque) ancora in buona forma.
L'ultima annata invece, quella del 2007, era purtroppo andata a male; d'altronde dopo i tre anni si entra nel campo nell'aleatorietà e non è detto che, con un po' di fortuna, non si possa trovare un'Orval invecchiata anche sei o sette anni (nonostante la scadenza ne riporti cinque) ancora in buona forma.
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Particolare dell'annata in etichetta: da 2011 a 2007 |
Per maggiori informazioni sull'Abbazia di Notre Dame d'Orval, sulla sua birra o per prenotare una visita potete consultare il sito http://www.orval.be/en
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