In una fresca serata di fine estate, nel cortile di uno noto pub di Garlasco (PV), le ore sembrano scorrere più velocemente in compagnia di un paio di amici e delle "creature" del 32 Via dei Birrai, lo storico micro-birrificio artigianale veneto nato a Pederobba, in provincia di Treviso, nel 2006.
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32 Via dei Birrai: Oppale, Admiral, Audace, Atra |
In una fresca serata di fine estate, nel cortile di uno noto pub di Garlasco (PV), le ore sembrano scorrere più velocemente in compagnia di un paio di amici e delle "creature" del 32 Via dei Birrai, lo storico micro-birrificio artigianale veneto nato a Pederobba, in provincia di Treviso, nel 2006.
La serata comincia con una Oppale, una garanzia: una ale di ispirazione belga ben luppolata, leggera, facile da bere e caratterizzata da un ottimo equilibrio tra le note caramellate dei malti e quelle erbacee e fruttate dei luppoli.
Soddisfatti da questo primo assaggio decidiamo di approndire l'argomento 32 Via dei Birrai ordinando in successione una Admiral, una Audace e una Atra.
La prima, una bitter ale in stile britannico, è caratterizzata da una varietà di luppolo inglese chiamato appunto Admiral ma anche da un ottimo blend di malti che le conferisce un buon corpo e un bellissimo colore ambrato tendente al rosso.
L'Audace invece è una birra di impostazione belga dall'elevata gradazione alcolica (8,4%) e dai sentori speziati e agrumati: una birra che nonostante il nome, l'alcol e i descrittori riportati in etichetta si è rivelata comunque estremamente equilibrata ed elegante al palato. Curiosando tra le pagine del sito ufficiale del birrificio 32 ho scoperto, tra l'altro, che dal mosto dell'Audace viene prodotto anche un aceto (Ace To 32) che, a quanto mi risulta, dovrebbe essere il primo esperimento di aceto di birra fatto in Italia.
Anch'essa di ispirazione balga ma decisamente più intensa per aromi e gusto è la Atra. Scura, di un bel colore tonaca di frate e dalla schiuma compatta e beige, la Atra sfoggia un bouquet complesso di aromi che vanno dal cioccolato al torrefatto, dalla frutta matura fino al legno. A causa della leggera acidità di fondo e del retrogusto dolciastro, tipico delle brune belghe, che un po' contrasta con i nostri gusti personali, abbiamo dovuto rivedere al ribasso il giudizio complessivo finale che resta, in ogni caso, certamente più che buono.
In generale le birre del 32 hanno un bellissimo aspetto, una schiuma fantastica e un carattere unico, personale e lontano dalle mode, che sembra incarnare perfettamente la filosofia del birrificio; una filosofia, incentrata sulla ricerca, sull'estetica, sull'originalità, che si rispecchia perfettamente nel packaging moderno, nei colori e nella trovata geniale del tappo-portachiavi che ha reso queste birre famose anche presso i birrofili meno accaniti.
Tutto vero!
RispondiEliminaE la storia dell'AceTo mi incuriosisce parecchio :-)