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Stand all'interno della Cavallerizza di Vigevano |
Con l'arrivo della bella stagione si assiste al proliferare di festival all'aperto, sagre di paese e manifestazioni varie legate, in qualche modo, alle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese.
Per l'ultimo weekend di maggio la nostra scelta è ricaduta sul "Birre vive sotto la torre", una manifestazione che si svolge a Vigevano, in provincia di Pavia, ed è volta a diffondere la cultura micro-birraria italiana.
Dopo il successo dello scorso anno, anche per questa seconda edizione è stata confermata come location l'imponente Cavallerizza del Castello Visconteo alla quale si accede dalla famosa Strada Sotterranea. L'area all'aperto, ampia e adeguata all'affluenza di pubblico, è stata adibita a zona ristoro con tanto di stand gastronomici per tutti i gusti, tavoli e panche di legno mentre la Cavallerizza vera e propria, un maneggio coperto risalente ai primi dell'800, accoglieva gli stand dei birrifici e un palco dedicato alle degustazioni guidate di Kuaska, il "guru" della birra nostrana, e poi, nel corso della serata, alla musica live.
Venti i microbirrifici presenti, dai ben noti e vicini Bi-Du, Orso Verde, Geco e Croce di Malto a quelli meno conosciuti, almeno da queste parti, come il Dada, La Superba, Maltus Faber, Civale, Montegioco e Mostodolce.
Considerato il gran numero di birre, per non incappare in brutte sorprese, abbiamo concentrato le nostre attenzioni su due produttori in particolare: il Bi-Du, una garanzia, e il Dada, una new entry che ha saputo attirarci grazie alle etichette "surrealiste" e all'IBU.
Per quanto riguarda il micro birrificio di Olgiate Comasco abbiamo trovato interessante la Saaz of Anarchy, praticamente una pils ad alta fermentazione che è stata definita da qualcuno "media in tutto". Si tratta infatti di una golden ale equilibrata al naso e al palato, di corpo e carbonazione media, media persistenza, che fa della semplicità e bevibilità (difficile fermarsi a una media) il suo punto di forza.
Restando in casa Bi-Du segnalo anche la Saltinmalto, una birra aromatizzata con sale e coriandolo che si ispira alle tradizionali gose di Lipsia e, naturalmente, l'immancabile ArtigianAle che in questa occasione ci è parsa meno convincente del solito.
Dicevamo dell'IBU (International Bitterness Unit) delle birre del birrificio Dada di Correggio (RE).
In realtà la Lop Lop e la Knockout, IPA e American IPA da 50 e 60 IBU, non ci hanno stupiti con livelli di amaro estremi, piuttosto conquistati grazie ai profumi intensi, alla freschezza e all'ottimo bilanciamento dei luppoli. Sempre caratterizzata dal luppolo (precisamente Cascade), la Hugo è una bitter ale che dell'inglese non ha molto ma che grazie al corpo leggero, alla bassa carbonazione e gradazione alcolica (4,4%) risulta estremamente beverina e piacevole.
La nostra sosta allo stand del Dada si è conclusa con una porter chiamata, presumo in tono satirico, Sciliporter e il ritorno dei malti in primo piano: note dolciastre, aromi caramellati e velatamente tostati e un finale di cacao per i miei gusti un po' troppo marcato.
Resta il rammarico di non aver concluso la serata con una Gattomao Amara, indicata come belgian double IPA da 70 IBU e 8,5% di gradazione alcolica: decisamente troppo data l'ora! Spero avrò presto l'occasione di rifarmi e di rendere nuovamente omaggio, a modo mio, a una terra straordinaria e al coraggio delle sue genti che stanno attraversando momenti difficili.
Venti i microbirrifici presenti, dai ben noti e vicini Bi-Du, Orso Verde, Geco e Croce di Malto a quelli meno conosciuti, almeno da queste parti, come il Dada, La Superba, Maltus Faber, Civale, Montegioco e Mostodolce.
Considerato il gran numero di birre, per non incappare in brutte sorprese, abbiamo concentrato le nostre attenzioni su due produttori in particolare: il Bi-Du, una garanzia, e il Dada, una new entry che ha saputo attirarci grazie alle etichette "surrealiste" e all'IBU.
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Stand del birrificio Bi-Du di Olgiate Comasco |
Restando in casa Bi-Du segnalo anche la Saltinmalto, una birra aromatizzata con sale e coriandolo che si ispira alle tradizionali gose di Lipsia e, naturalmente, l'immancabile ArtigianAle che in questa occasione ci è parsa meno convincente del solito.
Dicevamo dell'IBU (International Bitterness Unit) delle birre del birrificio Dada di Correggio (RE).
In realtà la Lop Lop e la Knockout, IPA e American IPA da 50 e 60 IBU, non ci hanno stupiti con livelli di amaro estremi, piuttosto conquistati grazie ai profumi intensi, alla freschezza e all'ottimo bilanciamento dei luppoli. Sempre caratterizzata dal luppolo (precisamente Cascade), la Hugo è una bitter ale che dell'inglese non ha molto ma che grazie al corpo leggero, alla bassa carbonazione e gradazione alcolica (4,4%) risulta estremamente beverina e piacevole.
La nostra sosta allo stand del Dada si è conclusa con una porter chiamata, presumo in tono satirico, Sciliporter e il ritorno dei malti in primo piano: note dolciastre, aromi caramellati e velatamente tostati e un finale di cacao per i miei gusti un po' troppo marcato.
Resta il rammarico di non aver concluso la serata con una Gattomao Amara, indicata come belgian double IPA da 70 IBU e 8,5% di gradazione alcolica: decisamente troppo data l'ora! Spero avrò presto l'occasione di rifarmi e di rendere nuovamente omaggio, a modo mio, a una terra straordinaria e al coraggio delle sue genti che stanno attraversando momenti difficili.
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