24 maggio 2012

I vini del Mendrisiotto, tra arte e degustazione

Castiglione Olona (VA)
Castiglione Olona, borgo antico

La terza edizione della manifestazione "Tra arte e degustazione" che si è tenuta lo scorso fine settimana a Castiglione Olona è stata l'occasione non solo per visitare lo splendido borgo quattrocentesco di questa cittadina del varesotto ma anche per conoscere una zona vinicola fino a quel momento a me sconosciuta.


Nel corso della lunga serata trascorsa tra cortili rustici, esposizioni di arte moderna, palazzi signorili, tra cui il magnifico Palazzo Branda Castiglioni, aperti al pubblico fino a tarda sera, piazzette rimbombanti di musica e vicoli animati da stand enogastronomici di varia natura, la mia curiosità è stata attratta, in particolare, dall'angolo dei vini del Mendrisiotto.

Il Mendrisiotto (o più correttamente distretto di Mendrisio) è il distretto più a sud del Canton Ticino e dell'intera Svizzera, confinante a sud con le provincie lombarde di Varese e Como e delimitato a nord dal Lago di Lugano. Scambiando quattro chiacchiere con due dei produttori enoici presenti alla serata ho scoperto che questo piccolissimo distretto svizzero, conosciuto in tutta la Lombardia principalmente per  l'outlet, può vantare uno dei siti archeologici più importanti d'Europa e dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2003: il Monte San Giorgio.

Proprio alle pendici di questa montagna la cui vetta raggiunge i 1097 metri sul livello del mare, prosperano, ad altitudini variabili che sfiorano anche i 500 metri, i vigneti di questi piccoli produttori invitati a partecipare alla manifestazione in rappresentanza di tutti viticoltori di questo territorio.
La zona di Monte San Giorgio, mi raccontano, è sempre stata votata alla viticoltura ma soltanto dagli anni '50, quando le coltivazioni di tabacco sono andate in disgrazia a causa della concorrenza dei prodotti esteri, si è deciso di investire maggiori risorse nell'enologia. Attualmente le aziende che operano nei vari comuni all'ombra del Monte sono circa una quindicina.

Il vitigno più diffuso nella regione, quello che meglio si adatta al clima, al terreno, e che dà i migliori risultati organolettici è il Merlot del Ticino. Ne ho assaggiati due: il primo, il Meride 2010 della cantina Fawino Sagl di Mendrisio, è un Merlot assemblato con Vino Monte San Giorgio affinato in botti di rovere svizzero piuttosto spigoloso e caratterizzato da una freschezza decisa e da un tannino poco rotondo.
Al secondo tentativo è andata decisamente meglio: il Tremonti del 2009 delle Cantine Latini di Tremona è un Merlot 100% che matura un minimo di 12 mesi in botti di rovere della Foresta Nera e che presenta al naso e al palato una buona finezza e morbidezza pur mantenendo un discreto tenore alcolico e una decisa presenza di tannini. Un vino dal gusto più "internazionale" rispetto al primo, le cui alterne fortune commerciali sono curiosamente legate all'omonimia, peraltro del tutto casuale, con l'ex ministro dell'economia italiano.

Distretto di Mendrisio (CH)
Meride, Tremonti e Sant'Agata, vini di Monte San Giorgio
Nel Mendrisiotto, però, non c'è solo il Merlot: sono infatti coltivati, anche se in misura minore, altri vitigni a bacca rossa come il Cabernet Sauvignon, il Gamaret, il Cabernet Franc e il Pinot Nero e anche alcuni a bacca bianca come lo Chardonnay, il Mueller-Thourgau, il Sauvignon e lo Chasselas.
A proposito di quest'ultimo vitigno raro e, con tutta probabilità, autoctono della Svizzera, non potevo congedarmi dallo stand degli amici ticinesi senza provare il Sant'Agata. Proveniente anch'esso dalle Cantine Latini, frutto dell'assemblaggio al 50% di Mueller-Thourgau e Chasselas, questo Sant'Agata è un vino secco, fresco e profumato che vedrei bene come aperitivo.

6 maggio 2012

Rhum Agricòle Neisson

Appellation d'Origine Contrôlée Martinique
Bottiglia di Rhum Agricole Neisson, Réserve Speciale


Trovo che un bicchiere di buon rum sia un ottimo modo per concludere una piacevole serata e così, al termine di una cena tra colleghi in un'enoteca milanese ben fornita, ci regaliamo un ultimo sfizio con un Neisson Agricole Réserve Speciale.

La Neisson, piccola distilleria fondata nel 1931, è una delle più giovani della Martinica e una delle ultime due ancora oggi a conduzione familiare: tutte le altre sono finite sotto il controllo di grandi gruppi industriali.
Dipartimento d'oltremare francese, la Martinica è un'isola delle Piccole Antille situata nel cuore dell'arcipelago dei Caraibi e famosa fin dal 1800 per le sue numerose distillerie disseminate per tutta l'isola. Dal 1996 il rum "agricolo" che vi si produce ha ottenuto l'Appellation d'Origine Contrôlée (AOC) Martinique.

La distilleria Neisson produce esclusivamente rhum agricòle, distillato di puro succo di canna fermentato e acqua che, perdendo la componente dolciastra della melassa che viene utilizzata nella distillazione dei rum di largo consumo, risulta più complesso, più raffinato ma anche più pregiato e conseguentemente disponibile in quantitativi minori.
Va inoltre considerato che la Neisson lavora canna da zucchero proveniente esclusivamente dalle piantagioni di proprietà. Queste, con un'estensione di soli 40 ettari, se da un lato non garantiscono una resa adeguata a soddisfare l'enorme domanda, dall'altro assicurano un livello qualitativo eccellente.
Tutti questi elementi hanno contribuito a rendere questa piccola distilleria la migliore della Martinica e una delle distillerie più in auge in questo momento a livello mondiale.

Il Neisson Réserve Speciale che abbiamo provato è un po' l'ambasciatore, il rum che ha contribuito a esportare il mito Neisson nel mondo grazie alla perfetta combinazione di aromi delicati di fiori, frutta secca, vaniglia e legno e alla struttura equilibratissima e armoniosa.

Alla composizione di questo blend concorrono non meno di cinque diverse qualità di rum invecchiati mediamente quattro anni e mezzo e passati, di volta in volta, in botti di legno differente, sempre più piccole e più datate; durante i vari passaggi il tenore alcolico viene ridotto fino a ottenere, alla fine, la gradazione alcolica ideale di 42%.

Un ottimo rum, dal costo al bicchiere non eccessivo, da bersi tassativamente liscio o da accompagnare, come è stato nel nostro caso, a qualche blocco di cioccolato extrafondente, unico difetto la difficoltà nel reperirlo. Consigliatissimo!